La Sicurezza sul lavoro è una rivoluzione culturale, noi partiamo dalle scuole
L’ARTICOLO USCITO OGGI SUL GIORNALE DI SICILIA
La sicurezza sul lavoro non è solo un obbligo legale, ma un investimento fondamentale per la salute e il successo a lungo termine di un’azienda. Promuoverla attivamente non solo protegge i lavoratori, ma contribuisce anche a lavoratori, ma contribuisce anche a costruire una società più sicura, sostenibile e responsabile. Un adeguato sistema di sicurezza sul lavoro promuove un clima di fiducia e benessere all’interno delle imprese. I dipendenti si sentono valorizzati e rispettati quando le loro esigenze di sicurezza sono considerate una priorità dall’azienda stessa.
Un tema, quello della sicurezza sul lavoro portato avanti in ogni sede da Panormedil CPT, la scuola edile di Palermo. Ente unico per la formazione e sicurezza in edilizia, è stato costituito nel febbraio del 2014, unificando i due Enti Bilaterali che fino ad allora si erano occupati uno di formazione e l’altro di sicurezza sul lavoro. Con la Cassa Edile forma il Sistema bilaterale delle costruzioni di Palermo. È gestito pariteticamente dall’Associazione Costruttori Edili di Palermo e dalle organizzazioni di categoria aderenti alle confederazioni sindacali maggioritarie (Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil).
Panormedil guarda al presente e al futuro, guarda all’applicazione delle norme sulla sicurezza e alla prevenzione, guarda ai lavoratori di oggi e guarda alle scuole, ai figli di questi lavoratori. E incontra i ragazzi nelle scuole nell’ambito di un programma che diffonde la cultura della sicurezza sul lavoro.
«Non è assolutamente un caso che Panormedil CPT parli oggi, festa del papà – spiega il presidente di Panormedil CPT, Gaetano Scancarello – di cultura della prevenzione e della formazione come strumento di sicurezza e salute sul luogo di lavoro. Ne parliamo nelle scuole ai figli dei lavoratori. Non è più possibile consentire che un padre esca da casa e metta a rischio la propria vita, per un suo diritto, il lavoro. Una disattenzione può rivelarsi drammatica. Torniamo nelle scuole, dove siamo già stati, nelle quarte e quinte elementari di Palermo e provincia, perché dobbiamo partire dai bambini se vogliamo lavorare sulla prevenzione. I figli diventano parte attiva del sistema sicurezza: il padre non perde l’attenzione perchè il figlio che glielo ricorda. I rischi spesso sono amplificati da un datore di lavoro che pensa al profitto e al tempo, alla corsa per chiudere un cantiere. Lo facciamo in modo semplice e diretto, il linguaggio dei giovani. Lo facciamo portando con noi anche gli psicologi per parlare nel modo più appropriato possibile. Verranno distribuiti caschetti da cantiere sul quale i ragazzi disegneranno e scriveranno dei messaggi rivolti ai lavoratori edili. Sono certo che i figli daranno questi caschi ai loro genitori e questi ultimi certamente non li lasceranno a casa». Panormedil CPT parlerà di sicurezza sul posto di lavoro con positività, rafforzando il concetto di cultura della sicurezza con una mostra fotografica che farà il giro degli 82 Comuni della provincia di Palermo.
«È una campagna fondamentale – rimarca il vicepresidente di Panormedil CPT, Pasquale De Vardo – perchè parte dalle scuole, la cultura della prevenzione va messa in campo subito partendo proprio dai banchi delle scuole. Spesso gli incidenti sul lavoro sono dietro l’angolo, basta non osservare un semplice protocollo, non usare uno strumento appropriato. Pensiamo a quanto sia importante nella nostra società questo argomento tanto che la campagna per la sicurezza sul lavoro è una causa sposata anche da Papa Francesco. Ci auguriamo che il
governo faccia la propria parte, la riforma del Codice degli appalti ci preoccupa e riteniamo possa mettere sempre più in discussione la
sicurezza. Diffondiamo con forza il messaggio dell’importanza dei corsi di formazione, che come ente promuoviamo quotidianamente, affinché la formazione non venga più soltanto concepita semplicemente come un adempimento tecnico, un obbligo burocratico ma come un salvavita. Andando nelle scuole siamo stati colpiti dall’attenzione e dalla sensibilità dei bambini. Che saranno gli adulti di domani».